Dopo poche settimane dall’apertura del suo ristorante affacciato sul giardino dell‘ Aldrovandi Villa Borghese, lo chef Oliver Glowig ha ceduto al fascino dei piatti tipici romani.
Nel menu si notano i tortelli ripieni di coda vaccina alle spezie in salsa di liquirizia e le eliche cacio e pepe con polpa di ricci di mare, esempi di come Oliver riesca a fondere, in portate d’eccellenza, le sue più significative esperienze.
Le scuole di Otto Koch e di Gualtiero Marchesi, il ristorante Acquarello di Monaco di Baviera, la mediterraneità appresa durante gli anni trascorsi a Capri, un breve passaggio in Toscana e oggi Roma, sono i momenti salienti della sua ispirazione. Nulla viene perduto e i ricordi affiorano nella memoria trasformandosi in abbinamenti nuovi che stupiscono e emozionano.
La sua innata umiltà gli permette di crescere giorno dopo giorno, scoprendo tradizioni diverse e arricchendosi di  ulteriori idee: nella Capitale non disdegna la frequentazione di semplici trattorie di Trastevere o del Testaccio o ancora di San Lorenzo per capire gli ingredienti e le cotture dei piatti più caratteristici che possono indirizzarlo verso nuove interpretazioni.
Questo percorso, così ricco di sensazioni, sta portando il ristorante Oliver Glowig ai vertici della ristorazione di Roma e non solo: un nuovo polo gourmand in Italia per chi sa apprezzare la fusione di tante esperienze e una tecnica ineccepibile che emerge in ogni piatto.